Il benessere intestinale

L’INTESTINO NELLA STORIA DELLA MEDICINA


L’intestino ha sempre avuto nella storia della medicina,un ruolo predominante sia come fonte di salute che come origine delle malattie. Lo stretto legame tra benessere e alimentazione passa, infatti, dalla funzione di questo organo,che è quella di processare,trasformare e assorbire ogni giorno grandi quantità di cibo.

Le intuizioni di Ippocrate, 2.500 anni fa, ne sono tradizionale testimonianza: “Fa che il cibo sia il tuo rimedio”. Anche la Medicina tradizionale cinese assegna all’intestino tenue una grande importanza per le sue capacità di discriminare e separare i nutrienti “buoni” da quelli “nocivi” o, secondo altre terminologie, quelli “puri” da quelli “impuri”, mentre il grosso intestino ha il compito di riassorbire l’acqua ed espellere i rifiuti e gli elementi patogeni che disturbano la pelle, i visceri, la
respirazione e la mente.

Oggi discipline e tecnologie mediche emergenti come la Microbiomica e la Metabolomica provano, attraverso indagini estremamente sofisticate, l’importanza cruciale dell’ambiente intestinale quale regolatore di salute e malattia.

MICROBIOTA


Nel nostro intestino risiedono circa 100 trilioni di batteri, numero pari a 1.000.000 di miliardi, ma soprattutto a 10 volte il numero delle cellule del nostro organismo. Questa enorme quantità si accompagna a una incredibile diversificazione, visto che questi batteri appartengono a oltre 1.000 diverse specie microbiche, il cui genoma è pari a oltre 3 milioni di geni, cioè circa 100 volte quelli umani. La popolazione batterica intestinale si stratifica nel tubo digerente secondo una diversa concentrazione e una diversa tipologia di microrganismi.

La colonizzazione del tratto intestinale inizia prima ancora della nascita e l’assetto microbico dipende dalla tipologia del parto e dell’allattamento, dalle condizioni ambientali, sociali e alimentari. Tutti questi parametri concorrono alla determinazione della composizione del microbiota intestinale, unico e caratteristico per ogni individuo.

Fra le specie batteriche che albergano nell’intestino umano, riconosciamo microrganismi anaerobi (che vivono in assenza di ossigeno) come Bifidobatteri, Batterioidi, Clostridi, Streptococchi e microrganismi aerobi (che per vivere hanno bisogno di ossigeno) come Enterobatteri, Lattobacilli, Enterococchi.II tipo di rapporto che si sviluppa tra l’organismo ospite (umano) e i batteri è definito “simbiotico”, nel senso che l’ospite fornisce dei vantaggi ai batteri, che contraccambiano con altrettanti vantaggi. In generale, i vantaggi offerti dall’individuo ospitante sono riconducibili a condizioni ambientali favorevoli per la vita batterica (condizioni di temperatura, di acidità, di assenza o presenza di ossigeno, disponibilità di materiale metabolico).

Al microbiota,invece,vengono riconosciute una serie di funzioni fondamentali per l’organismo umano:

    • Funzioni metaboliche
    • Funzioni trofiche
    • Funzioni protettive

Tra le funzioni metaboliche riconosciamo la degradazione per via fermentativa dei carboidrati (come le cellulose o amidi) non digeribili dall’uomo, oppure di proteine degradate per via putrefattiva. Ambedue i metabolismi portano alla produzione di acidi grassi a catena corta, che sono indispensabili per la proliferazione e differenziazione delle cellule intestinali(funzione trofica). Un’altra attività metabolica importante della microflora intestinale riguarda la produzione di Vitamine, soprattutto del gruppo B.

La funzione protettiva invece è un po’ più articolata, in quanto comprende l’attività di barriera fisica (biofilm) che impedisce ai batteri potenzialmente patogeni di aderire alle pareti delle cellule intestinali e quindi di esplicare attività tossiche. Oltre a ciò, i batteri simbionti sono in grado di modulare e di competere con la crescita e l’eventuale instaurarsi di famiglie di microrganismi pericolosi attraverso il fenomeno della competizione.
Il microbiota intestinale partecipa attivamente allo sviluppo e all’attività del sistema immunitario. L’intestino è una delle sedi principali del sistema immunitario,che con diversi elementi va a formare il cosiddetto GALT (tessuto linfoide associato all’intestino).

E’ soprattutto attraverso l’intestino,infatti , che transitano le sostanze estranee all’organismo ed è nell’intestino che viene operata la discriminazione tra sostanze estranee da tollerare e sostanze estranee da contrastare.

DISBIOSI : CAUSE ED EFFETTI


La salute e il benessere dell’individuo dipendono in larga misura dall’equilibrio dell’ecosistema intestinale. Qualsiasi evento che perturbi l’attività integrata ed interdipendente dei vari componenti del sistema dà origine a uno sbilanciamento che porta all’instaurarsi di condizioni patologiche.

Risulta quindi di fondamentale importanza l’equilibrio tra i rappresentanti delle specie batteriche della flora intestinale, essendo vitale l’integrità di questo sofisticato equilibrio tra batteri potenzialmente tossici (tenuti sotto controllo),batteri utili ma che possono diventare pericolosi in particolari condizioni e batteri ad azione protettiva.

Quando questo equilibrio viene meno, si instaura una condizione che è definita DISBIOSI.

Sono molte le cause che possono dare origine alla disbiosi; tra le più comuni e generiche:

    • lo stile alimentare
    • lo stress psico-fisico
    • i farmaci (antibiotici e antisecretori)
    • l’età
    • l’infiammazione
    • Oltre condizioni patologiche specifiche del tratto intestinale

SINTOMI CLINICI DELLA DISBIOSI

    • Eccesso di gas con gonfiore e flatulenza
    • Ritardo del transito fecale,con spasmi addominali (coliti)
    • Eccessivo assorbimento di acqua,con conseguente stitichezza
    • Diminuito assorbimento di acqua e Sali con diarrea

DISTURBI E PATOLOGIE CORRELABILI

    • Gastrointestinali: dolore addominale,diarrea,stipsi,irritabilità,muco fetale
    • Ginecologici : tensione pre-mestruale,dismenorrea,vaginiti
    • Aspecifici : astenia,alitosi,cefalea,disturbi del sonno, allergie e intolleranze alimentari
    • Neurologici
    • Cistiti
    • Patologie oculari

ASSE INTESTINO-CERVELLO


Ormai è accertata la stretta connessione tra intestino e cervello e, dopo che è stato descritto il cosiddetto “cervello enterico”, sono stati identificati moltissimi meccanismi di relazione fisiopatologica tra i due organi. Questa situazione viene definita “Asse Cervello-Intestino” (gut-brain axis) ed è un sistema integrato di comunicazione, che include messaggi neurali,immunologici ed endocrinologici ed è bidirezionale.

Lo stress, fisico o psicologico, è una “minaccia all’equilibrio dell’organismo” e come tale è in grado di suscitare una risposta adattiva finalizzata a difendere la stabilità dell’organismo.

L’esposizione a stimoli stressori viene captata dal sistema gastroenterico e porta a manifestazioni intestinali
quali: la diarrea, la stipsi, i dolori addominali.

Quindi, fattori emotivi come stress psicologico e depressione possono modulare malattie croniche intestinali, così come una condizione di disbiosi può influenzare disturbi del comportamento.

L’aspecificità dei sintomi clinici e i disturbi e le patologie correlabili alla disbiosi, presenti in numerosi distretti del nostro organismo, non permettono una diagnosi clinica certa.

Da ciò, la necessità di inserire il paziente in un percorso specifico, clinico, laboratoristico, strumentale e nutrizionistico, per porre diagnosi il più possibile certa, foriera di una corretta terapia.

IL LABORATORIO


Sono molteplici le indagini di laboratorio che possono essere effettuate per supportare una diagnosi di disbiosi intestinale e indagarne gli effetti, Ovviamente, accanto a test generici di valutazione dello status dismetabolico, infiammatorio e immunologico del paziente, esistono del test più mirati all’area intestinale:

TEST DI PERMEABILITÀ INTESTINALE

La zonulina è una proteina che modula le giunzioni strette degli euterociti, le cellule che costituiscono la parete intestinale. Essa si lega a uno specifico recettore dell’epitelio della superficie intestinale e innesca una cascata di reazioni biochimiche che creano un disassemblamento delle cellule epiteliali, con conseguente aumento della permeabilità intestinale.Ciò fa sì che alcune sostanze passino attraverso l’epitelio stesso, scatenando nel tessuto linfoide sottostante una serie di reazioni immunitarie. La zonulina è misurabile nel siero del Paziente attraverso un semplice prelievo di sangue.

Calprotectina: Si tratta di una proteina normalmente contenuta nei granulociti, che misurata nelle feci, costituisce un marcatore di infiammazione intestinale.

SCATOLO, INDACANO E ALTRI METABOLITI ORGANICI URINARI :

I batteri e i parassiti intestinali metabolizzano substrati alimentari e/o endogeni, dando origine a metaboliti che vengono
assorbiti ed escreti con le urine, con o senza ulteriori modifiche da parte di altri organi. La presenza nelle urine di quantità eccessive di alcuni metaboliti può essere indicativa di una proliferazione batterica.

Ad esempio, una presenza oltre la norma di D-lattato è suggestiva di una flora intestinale più di tipo fermentativo che di tipo putrefattivo; così come altri metaboliti sono indicativi di proliferazione fungina (ad esempio di Candida albicans). La produzione di Indacano è supportata soprattutto da batteri del piccolo intestino che metabolizzano il Triptofano.

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